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Progetto di Bonifica

Sito Ex Ilpe, Bivio Montegelli

Comune di Sogliano al Rubicone (FC)

Il sito Ex Ilpe si trova nel Comune di Sogliano al Rubicone (FC) località Bivio Montegelli e si estende per circa 2 ha. In questo stabilimento la società operava nel settore produttivo delle suole per calzature in materiale plastico (poliuretano) ed è stata proprietaria del sito fino all’anno 2004. La lavorazione prevedeva anche l’utilizzo di solventi, il cui impiego ha causato una contaminazione da sostanze organoalogenate volatili che ha interessato sia il suolo che la falda.

 

In base agli attuali strumenti urbanistici la destinazione d’uso del sito è di tipo industriale, l’obiettivo finale di bonifica dell’area però è il rispetto delle CSC Colonna A, Tabella1 del D.Lgs. 152/06 per i terreni ed il rispetto delle CSC Tabella 2 del D.Lgs. 152/06 per le acque in previsione di una futura conversione dell’area a destinazione residenziale.

 

Dai primi anni 2000 ad oggi l’area è stata sottoposta a numerose indagini geologiche ed idrogeologiche, che hanno sempre evidenziato un’importante contaminazione sia a livello di suolo e sottosuolo, sia a livello di falda, e a numerose operazioni di messa in sicurezza, tra queste troviamo la realizzazione di un diaframma plastico intorno all’area per contenere l’inquinamento della falda e l’installazione un sistema di Pump&Treat che da 10 anni consente il controllo del livello di falda ed il trattamento delle acque su carboni attivi.

 

Nel 2019 Castellari Ambiente ha eseguito nuove indagini nell’area, propedeutiche alla predisposizione di una nuova variante al Progetto di Bonifica del sito ex Ilpe, che hanno interessato sia la matrice suolo e sottosuolo insaturo, sia la matrice acque sotterranee.

La Nuova Variante del progetto di bonifica dell’area è divisa in due fasi distinte: la Fase I che riguarda la bonifica della matrice suolo e sottosuolo insaturo, e la Fase II che riguarda invece la bonifica della matrice falda.

 

L’intervento della Fase I ha previsto lo scavo e la rimozione dei terreni contaminati e loro smaltimento/recupero presso impianto di trattamento autorizzato (Dig & Dump) per permettere il raggiungimento degli obiettivi di bonifica prefissati.

 

È in fase di redazione l’Analisi di Rischio sito specifica per verificare l’idoneità del sito alla destinazione d’uso scelta e per fissare gli obiettivi di bonifica in previsione della realizzazione della seconda fase.

 

La Fase II, già approvata, prevede invece il trattamento chimico delle acque di falda con un reagente ossidante tramite soil mixing.

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