Bonifiche Ambientali
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I siti contaminati sono le aree nelle quali le attività umane hanno causato un’alterazione puntuale delle caratteristiche naturali del suolo o della falda da parte di un qualsiasi agente inquinante e che quindi necessitano di un intervento per la rimozione dei contaminanti o di una messa in sicurezza.
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Quando ci si imbatte nel campo delle bonifiche ambientali è importante conoscere alcune definizioni di base che possono aiutare ad orientarsi in questa materia piuttosto complicata.
Il D.Lgs. 152/06, Titolo V, Parte IV identifica come:
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“Concentrazioni Soglia di Contaminazione (CSC)” i livelli di contaminazione nelle matrici ambientali che stabiliscono se tale matrice necessita di una caratterizzazione e di una analisi di rischio;
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"Siti potenzialmente contaminati" i siti in cui anche uno solo dei valori di concentrazione delle sostanze inquinanti nelle matrici ambientali risulta superiore ai valori di concentrazione soglia di contaminazione (CSC) stabiliti;
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“Siti contaminati" i siti che presentano superamento delle Concentrazioni Soglia di Rischio (CSR) determinate mediante l'applicazione dell'analisi di rischio sito-specifica.
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L’Analisi di Rischio è un’elaborazione eseguita tramite un software specifico, chiamato “Risk-net”, e che viene utilizzata per verificare la presenza di rischio (metodo diretto) e/o per la definizione degli obiettivi di bonifica (CSR - metodo indiretto). Nella sua applicazione per definire gli obiettivi di risanamento è importante sottolineare che viene valutata la probabilità degli effetto nocivi che l’esposizione ad un certo contaminante può avere sui ricettori finali.
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Viene chiamata analisi di rischio sito specifica, poiché, ai fini di una corretta elaborazione, è necessario inserire parametri e caratteristiche specifiche del sito in esame acquisite durante la fase di caratterizzazione (contaminanti indice, concentrazioni, sorgenti e loro geometria, ecc.).
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Per il calcolo del rischio e/o delle CSR è necessario scegliere i ricettori potenzialmente esposti ai contaminanti presenti (lavoratori o persone residenti) e vengono stabilite le vie e le modalità di esposizione a tali sostanze. Le vie di esposizione, calcolate per tutte le principali matrici ambientali, possono essere dirette (se la via di esposizione coincide con la sorgente) o indirette (se il contatto del ricettore con la sostanza inquinante avviene ad una certa distanza dal sito, quindi in seguito alla migrazione del contaminante). Le modalità di esposizione attraverso cui può avvenire il contatto tra bersaglio e inquinante sono le seguenti:
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Ingestione di acqua potabile;
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Ingestione di suolo;
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Contatto dermico;
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Inalazione di vapori e particolato.

Immagine proveniente dal sito di Arpae Emilia Romagna
Nel momento in cui vengono rivenuti campioni di matrici ambientali che risultano contenere tracce di contaminanti si apre il procedimento di bonifica. Con questo termine si intendono tutta una serie di indagini, verifiche e fasi specifiche, ciascuna con una tempistica ben definita che è fondamentale rispettare, che sono disciplinate dall’art. 242 del D.Lgs. 152/06. Gli attori principali all’interno del procedimento di bonifica sono i tecnici proponenti che si occupano della predisposizione delle indagini, dei Piani di Caratterizzazione o dei Piani Operativi di Bonifica e le Autorità Competenti in materia ambientale (ARPA), queste ultime visionano e approvano fase per fase il lavoro eseguito dai tecnici nel rispetto della normativa e della tutela dell’ambiente.
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Le fasi che caratterizzano i procedimenti di bonifica possono essere riassunte come segue:
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Comunicazione iniziale alle Autorità competenti effettuata al ritrovamento di contaminazioni nel sito o al verificarsi di un evento potenzialmente contaminante;
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Indagine preliminare sul sito che, in caso di concentrazioni non superiori alle CSC, può portare alla chiusura della procedura;
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Nel caso in cui venga confermato il superamento delle CSC, viene redatto il Piano di Caratterizzazione;
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Esecuzione dell’Analisi di Rischio sito specifica sulla base degli esiti della caratterizzazione per la determinazione delle CSR. Se le concentrazioni di contaminazione risultano inferiori alle CSR allora il procedimento si può chiudere.
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Nel caso in cui le concentrazioni nel sito siano superiori alle CSR si procede alla realizzazione di un Progetto Operativo di Bonifica;
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Esecuzione degli interventi di bonifica presenti all’interno del progetto operativo;
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Al termine degli interventi previsti, vengono eseguiti i controlli post bonifica per verificare il raggiungimento degli obiettivi.

Immagine proveniente dal sito di Arpae Emilia Romagna
Castellari Ambiente è in grado di eseguire Analisi di Rischio sito specifiche attraverso l’utilizzo del software Risk-net Pro 3.1.1, in accordo con quanto previsto dalle linee guida ISPRA (2008) e dalla normativa italiana (D.Lgs. 152/06, D.Lgs. 04/08, D.M. 31/2015 e D.M. 46/2019), ed ha una pluriennale esperienza in materia di Bonifiche Ambientali.
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Dai un'occhiata ai Progetti che abbiamo svolto, ci sono alcune delle Bonifiche Ambientali che abbiamo seguito.
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